Quando si vive in una grande città come Roma, i ritmi sono spesso frenetici e tra il lavoro, la vita privata, e il traffico cittadino spesso si rischia di incorrere in disturbi anche importanti, come ad esempio quelli d’ansia o attacchi di panico. Si possono anche sviluppare una serie di fobie, che possono essere sintomo della somatizzazione dello stress.
Può quindi capitare di aver bisogno di psicoterapia cognitivo comportamentale a Roma, che è una branca della psicoterapia che si occupa proprio del trattamento dei disturbi sopracitati. Le basi di questo tipo di psicoterapia affondano nella concezione che ci sia uno stretto rapporto tra i pensieri, le emozioni e il comportamento.
Detto più semplicemente i problemi che riguardano il campo emotivo sono dovuti ad azioni e vissuti passati. Per fare questo tipo di terapia si necessita di un psicoterapeuta, il quale aiuterà il paziente a imparare a gestire la propria ansia e quelle che sono le negatività e le percezioni sbagliate che si sono instaurate nella sua mente.
Le parole “cognitivo” e “comportamentale” presenti nel nome stesso della psicoterapia sono già un indizio su come funzioni la stessa. Infatti questo trattamento unisce l’esame e la correzione dei processi mentali a una specie di rieducazione al comportamento. Vediamo nello specifico quali sono le caratteristiche di questa psicoterapia cognitivo comportamentale e in quali casi va utilizzata.
Le caratteristiche della psicoterapia cognitivo comportamentale
Possiamo riassumerle in tre punti fondamentali:
- La psicoterapia cognitivo comportamentale è una vera e propria terapia, come ce ne sono tante. Questo vuol dire che è scientificamente testata e validata, e molte sono state le ricerche e gli studi fatti in questo ambito e che ne avvalorano l’efficacia.
- La struttura della psicoterapia cognitivo comportamentale è molto ben definita, anche se non completamente rigida dato che a volte è possibile che in alcuni casi debba prevalere la parte comportamentale piuttosto che quella cognitiva o viceversa.
- La durata della psicoterapia cognitivo comportamentale è ben definita e di breve durata. Infatti va dai 4 ai 12 mesi, con incontri settimanali.
I primi risultati di questo tipo di terapia sono visibili già dopo qualche mese, ma per consolidarne l’effetto è necessario completare il ciclo previsto dallo psicoterapeuta stesso. Nello specifico possiamo dire che la componente cognitiva si occupa di insegnare tecniche di rilassamento sia fisiche che mentali, mentre la componente comportamentale insegna ad assumere atteggiamenti che eliminino o allevino i sintomi, sviluppando meccanismi di risposta differenti e più positivi.
Quando è consigliabile iniziare una psicoterapia cognitivo comportamentale?
Questo tipo di psicoterapia permette di affrontare in modo graduale vari tipi di ansia e di disturbi ad essa collegati. Si parte dagli aspetti più semplici per arrivare a quelli più complicati, e si insegna al paziente come affrontare e controllare le situazioni che sono in grado di scatenare ansie o pensieri negativi.
Lo scopo è andare a eliminare i comportamenti e i pensieri disfunzionali e di conseguenza diminuire l’ansia. In questo modo la qualità della vita dei pazienti va a migliorare, come è ovvio, di molto. Questo tipo di psicoterapia viene consigliata nei seguenti casi:
- Attacchi di panico
- Ansia
- DOC, ovvero disturbo ossessivo compulsivo
- Fobie
- Disturbo da stress post traumatico
- Depressione
- Anoressia, bulimia, obesità e altri disturbi del comportamento alimentare
- Dipendenze varie, come quella da alcol, da droghe, da internet e anche la dipendenza dal sesso
- Disturbi del sonno
- Disturbo bipolare
- Schizofrenia
- Disturbi di personalità.
Ovviamente, in quelle che sono le patologie più gravi e complesse, questa terapia va affiancata a degli appositi farmaci o anche ad altri tipi di terapie psichiatriche e psicologiche.