Dog Sitter a Firenze

Gli animali hanno bisogno di attenzioni e cure. Quando non si può provvedere a occuparsi di loro, perché si lavora tutto il giorno o si deve partire, si può chiedere a qualcuno che fa il dog sitter o il cat sitter: ci sono persone che svolgono questa attività per arrotondare o a tempo pieno, e lo fanno anche con passione e dedizione. L’importante è avere cura di scegliere una persona seria e attenta, che si occuperà di provvedere al proprio pet mentre si è in vacanza o quando si è a lavoro.

Trovare un dog sitter a Firenze

La ricerca del dog sitter sarà chiaramente incentrata sulla città nella quale si trovano il cane e il proprio padrone. Un primo passo potrebbe essere semplicemente quello di chiedere in giro. Se si hanno amici e parenti con animali domestici, si può provare a domandare loro se si sono mai rivolti a un dog sitter o conoscono qualcuno che l’ha fatto.

Si pensi pure ad amici e conoscenti del parco, alle persone con cui si chiacchiera mentre i propri animali domestici giocano nell’area cani. Si stringono delle amicizie in tali casi e si potrebbe rimediare un consiglio. Farsi indicare un dog sitter fidato da persone nelle quali abbiamo fiducia potrebbe essere un modo pratico per trovare il collaboratore giusto.

Se questo primo step non produce risultati o non è fattibile, si può passare a una vera e propria ricerca. Ci sono dog sitter che offrono i loro servizi tramite annunci, pertanto basta andare a vedere la relativa sezione del giornale locale che si è soliti comprare, non dimenticando, naturalmente, anche i portali online. Il proprietario del cane stesso può mettere un annuncio, specificando che si è in cerca di un dog sitter.

Le risorse della rete e le app

Rimanendo in tema di internet, si possono spulciare gli annunci online, cercando semplicemente su un motore di ricerca “dog sitter a Firenze”. Anche se il portale di annunci ha portata nazionale, si può andare direttamente nella sezione del sito dedicata alla città di Firenze, anzi, mettendo parole chiave su un motore di ricerca, i link che ne risulteranno saranno già mirati e filtrati.

Se si è tra quelli che si trovano bene con le applicazioni, o vogliono sperimentarsi per questa specifica necessità, si tenga presente che ci sono, appunto, delle app dedicate. DogBuddy.com è nata per i cani ma ora tratta anche altri animali. Si è affiliata alla statunitense Rover e offre un “catalogo” di più di 30mila dog sitter, approvati dai curatori dell’app. Anche Petme.it è italiana, su cui ci sono 8.000 petsitter e più, con referenze. Pawshake.it offre profili controllati, l’assicurazione veterinaria e l’assicurazione professionale, la Responsabilità Civile e si può approfittare della garanzia soddisfatti o rimborsati e, all’occorrenza, di un pet sitter sostitutivo.

Scegliere il dog sitter

Occorre fare una premessa: il pet sitting non è più solo l’occupazione di studenti che vogliono mettersi da parte un po’ di soldi o un modo per arrotondare. Si tratta sempre più di una professione, tante volte a tempo pieno, particolarmente nelle grandi città pet friendly. Non è soltanto una questione di far mangiare e portare a spasso il cane. È un lavoro di responsabilità, che richiede cura e attenzione e la capacità di far fronte anche a eventuali emergenze. Importanti sono le doti relazionali, poiché il dog sitter deve instaurare un rapporto di fiducia con il proprietario del cagnolino ed, eventualmente, con le altre persone che gli sono affezionate. Deve essere una persona affidabile, anche perché magari c’è necessità che entri nella propria abitazione e ne possegga le chiavi.

È consigliabile incontrare i candidati di persona. A parte ciò che c’è scritto sull’annuncio, nulla sostituisce una chiacchierata conoscitiva. Ci si può rendere conto un po’ di più della persona a cui si sta affidando il proprio pet, seppure si deve sempre tenere a mente che non tutto si può capire all’inizio. Una buona idea potrebbe essere portare il cane all’incontro, per fargli conoscere il candidato e vedere se gli sta simpatico: l’istinto di un amico a quattro zampe è molto più sviluppato del proprio.